Un'architettura che accoglie la fede e, al contempo, ridisegna il dialogo tra la sacralità del luogo e la città che lo circonda, trasformando ogni angolo in un ponte tra spiritualità e contemporaneità.
Il progetto della nuova chiesa si fonda sulla semplicità dei volumi e sulla sobrietà delle proporzioni. Il volume centrale emerge come fulcro gerarchico del complesso, dichiarando la presenza dell’aula liturgica. L’aggetto genera uno spazio ombreggiato sul sagrato, mentre il segno della croce, ripreso anche sul campanile, ne rafforza il valore simbolico. Il sistema di percorsi coperti, connesso agli spazi circostanti tramite rampe e scale, articola i volumi eliminando le barriere architettoniche e conferendo all’insieme un carattere unitario, contemporaneo e rispettoso della memoria del luogo.
L’innesto del nuovo corpo di fabbrica e il percorso esterno che connette tutti gli edifici generano due grandi corti accessibili, messe in relazione con il sistema del verde attraverso pareti-diaframma che smaterializzano i confini e favoriscono la continuità visiva tra interno ed esterno. Temi quali permeabilità, riconoscibilità, purezza formale e sostenibilità guidano la definizione volumetrica e materica del progetto.
L’aula liturgica, definita da setti murari permeabili, si configura come uno spazio unitario e aperto, scandito da visuali e relazioni funzionali. La pianta centrale individua nel presbiterio il fulcro dell’aula, attorno al quale si dispone il sistema radiale delle panche, articolato da percorsi che connettono i diversi poli liturgici.
Sul fronte si evidenziano facilmente la soglia d’ingresso, il portale centrale e gli accessi secondari alla chiesa. La traslazione del setto frontale rispetto alla linea di base determina un percorso-vestibolo delimitato a sud da una parete-filtro definita da una superficie vetrata e dal sistema di lamelle frangisole.
La pianta centrale definisce come suo fulcro l’area presbiteriale, con l’altare, l’ambone e la sede del Presidente; intorno ad essa si svolge il sistema radiale di panche che cinge su tre lati il presbiterio e risulta armonicamente frazionato da percorsi verso gli altri poli liturgici disposti nell’aula. In alto, un volume cubico definito da pareti dorate e traforate, incastonato al solaio di copertura, consente alla luce di accedere e di rischiarare l’area del presbiterio, cui fa da fondale, a nord, un diaframma di lamelle radiali che filtrano la luce e consentono di intravedere lo spazio esterno.
Il Battistero si colloca in prossimità dell’ingresso tra le pareti sud ed est e risulta aperto verso l’assemblea. Il fonte battesimale è un piccolo congegno architettonico che integra la vasca ed un elemento scultoreo, mentre la teca degli oli si raggiunge attraverso un percorso che rende l’idea di una piccola rampa sospesa sull’acqua; da un taglio lungo il solaio superiore un fascio di luce rischiara la parete dalla quale l’acqua si rigetta nella vasca ad immersione.
Il sacramento della penitenza è celebrato in uno specifico spazio racchiuso posto tra il Coro ed uno dei due ingressi laterali della chiesa. L’ambiente è definito dal sistema di chiusura in vetro e lamelle affinché risulti isolato acusticamente e visivamente rispetto all’aula liturgica e contiene una doppia seduta specificamente disegnata per consentire il dialogo tra penitente e ministro; un secondo spazio si accosta al precedente e consente il raccoglimento nella preghiera prima di fare ritorno all’aula liturgica.
