Il progetto per l’antica Montevago restituisce voce ai suoi ruderi, intrecciando arte e natura. Le rovine si fanno vita nuova, le macerie diventano parco della memoria, un padiglione accoglie gli artisti. Un cammino di rinascita che rafforza l’identità del luogo e ne guida lo sviluppo.
Il progetto per i ruderi di Montevago immagina una trasformazione lenta e visionaria, dove arte, paesaggio e memoria diventano infrastruttura culturale. Cuore dell’intervento è il Vaghis, un percorso d’arte in continua crescita: una pavimentazione realizzata dagli artisti ospitati nella Residenza di Montevago, destinata a estendersi per centinaia di metri, fino a collegare la Vecchia alla Nuova Montevago.
Come un controcanto al Cretto di Burri, gli assi storici e i “Percorsi Visivi” esploderanno nel tempo di colori, materiali e narrazioni firmate da artisti selezionati ogni anno.
Il progetto crea anche uno spazio dedicato alla residenza artistica: un luogo di lavoro e confronto, laboratorio aperto dove idee, tecniche e visioni diverse si incontrano e generano opere radicate nel territorio e nella sua storia. Una rigenerazione culturale che cresce per strati, traccia dopo traccia.
Lotto A · Padiglione provvisorio per l’arte
All’ingresso della città antica, il padiglione provvisorio per l’arte si inserisce tra campo sportivo e asse centrale nord-est/sud-ovest come un volume contemporaneo, compatto e sospeso, rispettoso dei ruderi storicizzati e dell’ambiente naturale. Sollevato dal terreno, il parallelepipedo rettangolare ospita camere, spazi condivisi e un patio centrale che conserva la vegetazione mediterranea e i ruderi affioranti.
Lotto B · Percorsi Visivi
La messa in sicurezza e la riqualificazione dei lotti B1 e B2 lungo gli assi principali, insieme a nuove pavimentazioni e aree verdi, permettono di visitare i ruderi in sicurezza, mentre le aree terminali a nord-ovest e sud-est diventano punti di sosta e contemplazione. Un percorso dove il passato incontra la creatività contemporanea e la natura rigenera lo spazio.
Lotto C · Ri-naturalizzazione dei ruderi
La vegetazione esistente viene tutelata e integrata con nuove piantumazioni della macchia mediterranea, cespugli aromatici e alberi da frutto antichi, creando un ecosistema rigenerativo che accompagna il visitatore lungo camminamenti e spazi di sosta.
Il progetto vuole rendere il Parco uno spazio vivo della città, dove la cura dei luoghi diventa cura per chi li abita e li visita, fondendo rigenerazione culturale, naturale e psicofisica in un’unica esperienza immersiva.
In corrispondenza dei due blocchi dei Percorsi Visivi si innesta il viale principale, che mette in relazione e integra i Percorsi Visivi, il padiglione degli artisti e il parco, per poi condurre all’area della cattedrale. Il progetto mira ad armonizzare questi elementi attraverso scelte cromatiche e volumetriche, valorizzando il luogo come spazio storicizzato e riconoscibile.
Immerso nel parco e con vista panoramica, diventa fulcro tra il quartiere soprastante ed il parco, offrendo uno spazio per usi associativi e ricreativi. Con la sua tettoia in aggetto e la terrazza con pavimentazione drenante, si raggiunge da rampe e scale sia a monte che a valle del parco, rafforzando la connessione con i punti strategici della città.
I ruderi messi in sicurezza diventano contenitori capaci di accogliere nuove opere artistiche in dialogo con quelle già presenti. Il progetto trasforma questo insieme di volumi affiancati, oggi non comunicanti, in un percorso espositivo continuo, dove si alternano spazi chiusi e aperti, natura e arte.
La facciata ovest ritma e filtra la luce, definendo un carattere iconico e garantendo comfort ambientale. Ingresso principale e secondario, rampe e scale, collegano il padiglione agli assi urbani, mentre il volume sospeso e orizzontale si integra armoniosamente nel paesaggio costruito e naturale, incarnando un’architettura temporanea, reversibile e poetica.
Il Parco trasforma i ruderi di Montevago in un paesaggio vivo, dove memoria, natura e benessere si intrecciano. I percorsi, armonizzati con le quote esistenti e i ruderi circostanti, collegano gli edifici dei Percorsi Visivi, la chiesa Madre e il nuovo padiglione, offrendo una fruizione agevole diurna e serale.