Restauro e conservazione del Teatro Greco di Eraclea Minoa

Eraclea Minoa, 2024

concorso

Il progetto per l’area archeologica di Eraclea Minoa costituisce un’occasione di rilancio culturale, sociale ed economico di un’area della Sicilia con grandi potenzialità inespresse. La proposta mira ad individuare un modo compatibile e virtuoso di sviluppo turistico-culturale, che pone al centro la valorizzazione archeologica e paesaggistica, e con l’organizzazione di nuovi spazi e di nuovi percorsi fornisce una risposta adeguata alla crescente richiesta culturale e turistica della Sicilia occidentale.
Lo spirito e le linee guida che hanno indirizzato l’approccio progettuale di tutte le aree di intervento sono state principalmente dettate dalla consapevolezza che l’architettura greca è in completa simbiosi con il paesaggio e che tutte le componenti architettoniche e archeologiche presenti nell’area dal teatro al santuario, dall’abitato alle fortificazioni costituiscono un insieme inscindibile con il paesaggio.

Nuovo edificio di ingresso

A Ovest dell’area di parcheggio è previsto un edificio ipogeo ubicato sotto lo slargo d’ingresso esistente (formato da terra di riporto) con una forte relazione visiva con il mare a sud. L’obiettivo progettuale è quello di realizzare un edificio ad impatto visivo minimo che possa ospitare nuovi servizi atti ad accogliere un maggior numero di visitatori.

Riqualificazione edificio esistente, nuovo museo

L'edificio esistente, sede attuale dell’antiquarium, viene ristrutturato ed adibito interamente a museo. I volumi a nord sono anch’essi ristrutturati e destinati a locali tecnici e magazzini per i reperti archeologici. È prevista una copertura con tetto giardino che mitiga la vista dall’alto dei magazzini.

Restauro conservativo del teatro

“Il teatro greco è il più grande capolavoro di architettura e natura”. J.W. Goethe
Il theatron greco è il luogo all’interno del quale coesistono due condizioni, quella di chi osserva e quella di ciò che viene osservato. Il termine deriva infatti dal verbo theaomai, guardare con attenzione: osservare. Sulla base di questa premessa e riconoscendo lo stretto rapporto che i greci e l’ellenismo ricercano fra paesaggio naturale e scenografia architettonica che l’orografia dei luoghi consente o suggerisce, si ritiene sia impossibile rompere queste armonie ed equilibri con la realizzazione di una copertura.
Si propone quindi un intervento basato sulla tecnica del backfilling o protective filling (es. Acropoli di Atene, Arrephorion), volto alla conservazione dello stato attuale delle strutture e, laddove la materia antica è lacunosa o fortemente compromessa, la reintegrazione della forma per migliorare la leggibilità del monumento originario, basandosi sulla documentazione storica.
L'intervento di restauro proposto è progettato secondo i principi generali della carta di Venezia: - Reversibilità, il rivestimento e le integrazioni possono essere rimosse senza danneggiare la materia antica; - Preservazione della funzione strutturale; - Minimizzazione dei cambiamenti nell'aspetto del monumento: non si alterano le caratteristiche tecnologiche e costruttive della marna esistente come evidenza della tecnologia del passato; - Longevità del rivestimento: l'intervento garantisce grande durabilità nel tempo.
Vantaggi dell'intervento:
- Carico minimo sulle strutture antiche; - Facilità nella futura rimozione del rivestimento per riportare l'area al suo stato originale; - Durata del lavoro nel tempo; Tempo breve necessario per completare il lavoro; - Facilità nell'implementazione della costruzione; - Costo ragionevole dell'operazione.
Opere preventive:
- prima di procedere con il restauro, saranno previste sul teatro indagini diagnostiche e archeologiche e ricerche storico architettoniche, concordate con la stazione appaltante; - nel rispetto della Convenzione di Faro, sarà prodotto un digital twin per tutte le operazioni che questa procedura garantisce.

Nuovo padiglione casa A e casa B

L’intervento prevede la ricostruzione del padiglione delle case A e B con un'altezza minore in modo da ridurre l’impatto visivo, tenendo conto della vicinanza al teatro. Esso è previsto in materiali che si inseriscono silenziosamente nel contesto e forma insieme ai resti archeologici e alla natura un insieme equilibrato.